Stesso itinerario della Roma Sotterranea cui si aggiunge il Parco degli Acquedotti: un imprevedibile e ben conservato tratto della placida campagna romana, sorprendentemente salvato nel bel mezzo dei quartieri periferici della città.
Dopo la visita ai luoghi sotterranei la spettacolare sequenza delle arcate dell'acquedotto Claudio è emozionante! E a fianco del superbo acquedotto imperiale si trovano i resti ancora più antichi degli acquedotti repubblicani: nel parco sono visibili ben 5 degli 11 acquedotti romani dell'antichità. Gli ingegneri romani costruirono queste eleganti arcate, che si rincorrevano sinuosamente nella campagna per chilometri e chilometri, allo scopo di mantenere costante la velocità di scorrimento dell'acqua e, grazie a calcoli complessi e sapienza costruttiva, l'opera ingegneristica era in grado di superare avvallamenti pur sostenendo il peso di due o tre condotti, collocati uno sopra l'altro, tutti ispezionabili per la necessaria manutenzione. Strutture possenti che conducevano a Roma l'acqua necessaria alle grandi fontane, alle terme, alle ricche domus private e a tutte le altre esigenze cittadine.
Per secoli questi acquedotti sono stati uno dei grandi simboli della civiltà romana.